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“La sfida che la nostra specie deve ora affrontare è la creazione di una sana nicchia ecologica: comunità che si prendono cura, spazio non tossico, scambi che non impoveriscono, transazioni alimentate dall’energia rinnovabile della compassione, dell’empatia e della reciprocità”.
Edgar Cahn, inventore della Banca del Tempo
Il nostro Patto per la sostenibilità del Lazio è una mappa per il cambiamento nei nostri modi di pensare ed operare. Esso segna le tappe irrinunciabili per accedere ad una dimensione esiliata da tempo ma che è e rimane sempre accessibile qui ed ora – hic et nunc –, segue le tracce di un mondo che parla di vita e non di cose, torna ad abitare i luoghi della cura della terra e li rende quel cosmo di significato e di profondità nascoste che, anche quando sfuggono allo sguardo superficiale, ci fanno stare bene.
Saturno, secondo un mito arcaico il Re dell’Età dell’Oro e del Lazio, e la sua Saturnia Tellus sono molto più che una metafora in questa storia di rinascita, di tempo ritrovato e di rigenerata ricchezza. E’ un luogo ed un tempo precisi: siamo noi ora, proprio in questo momento, ed i luoghi che abitiamo.
La chiave di accesso è la consapevolezza che parte da ognuno di noi ed opera attraverso le parole e le azioni nel nostro personale piccolo e grande mondo quotidiano per sostenere tutte le scelte che operiamo.
Un accesso che apre al percorso che chiamiamo sostenibilità. Riconoscendo e rispettando i limiti biologici e biofisici del sistema pianeta, diventa – senza sforzo alcuno – un modo spontaneo e naturale di vivere una ritrovata armonia.
La sostenibilità è senza dubbio ed inderogabilmente l’obiettivo strategico comune, al primo posto nell’agenda personale e collettiva, sociale e politica, della cultura e della ricerca, della produttività e dell’innovazione tecnologica.
Ma in modo ancora più esplicito, la sostenibilità è un processo di conoscenza: il cammino che giorno dopo giorno percorriamo per colmare il divario tra ciò che sappiamo e ciò che facciamo, è lo sguardo sul mondo all’origine di quel sapere che ci collega alla rete della vita e ci fa essere parte del sistema delle relazioni che la sostengono.
Il nostro patto per la sostenibilità, che parte dalla nostra regione per tracciare un modello che parli a tutti, ha il suo cuore pulsante nella consapevolezza e la sua straordinaria capacità trasformativa.
Abbiamo la necessità e l’urgenza di affrontare le sfide che l’intelligenza ecologica ci pone. E’ visibile agli occhi di tutti noi. Il nostro unico mondo sta soffrendo! Ognuno di noi ha la possibilità di dare un suo specifico contributo per curare una situazione diventata, appunto, insostenibile. Ma insieme possiamo fare di più: possiamo fare la differenza.
La nostra risposta alla sfida più importante del nostro tempo è un patto di ampio respiro per la sostenibilità a tutto tondo – ambientale, sociale, economica – capace di sposare concretamente le ragioni, la storia, la cultura, i miti, le esperienze, i tesori dei territori e delle comunità che li abitano.
E’ un’inedita alleanza che unisce gli sforzi e la passione di storie esemplari.
Le storie di donne e di uomini che non hanno mai perduto lo sguardo attento al magico contatto con i propri luoghi, alla terra che lega il ritmo delle persone a quello dell’ecosistema, alle stagioni che segnano lo spazio antico e senza tempo della natura, ai cicli della vita che sanno come tutto sia circolare e diversificato per autorganizzarsi e autorinnovarsi, allo sviluppo che protegge le risorse e accresce il benessere delle persone insieme alla prosperità dei territori.
Nasce così un’iniziativa unica sul territorio nazionale: un’ampia sinergia tra attori diversi al lavoro sulla base di partnership strategiche con un orizzonte temporale di lungo periodo e che ci collega all’iniziativa planetaria dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al cuore dell’Agenda 2030 per costruire insieme il futuro che vogliamo per noi e per le future generazioni.
Una sinergia che si struttura attraverso una rete multidisciplinare e multisituata sull’intero territorio che trova nella storica sede del CREA a Velletri e nel costituendo centro di ricerca nell’Alta Tuscia, a Civitella d’Agliano, i suoi punti di riferimento di eccellenza.
In questo percorso di conoscenza ad altissimo contenuto di innovazione, di cui il Latium Wine Festival si fa cerimoniere e promotore, l’ambito scientifico multidisciplinare e l’approccio umanistico si ricompongono per restituire – integra e aggiornata – la visione olistica e sistemica della nostra grande tradizione culturale a favore di un inedito modello integrato dove le attività produttive del settore vitivinicolo sono al tempo stesso custodi e volano della salute degli ecosistemi naturali e sociali a garanzia di una rigerenata prosperità.
Il Patto sugella un impegno che è una scelta per la sostenibilità già consapevolmente operata dai produttori del settore vitivinicolo, ciascuno per uno specifico aspetto, ma rilanciata su un piano più ampio e condiviso perché, messa a sistema e tradotta in codice di comportamento, possa diventare modello di riferimento.
Ciascuno dei 6 punti di cui si compone il patto è supportato dalle leggi vigenti in materia e recepisce – traducendole in iniziative proattive ed esemplari – gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per realizzare l’Agenda 2030 .
Il Lazio è in fermento e scrive la nuova epica dell’anima di questo territorio: una realtà viva e presente che ha radici solide in un grande passato e uno sguardo sempre attento e competente al futuro, con tutti i sogni, le speranze e le opportunità che ci sono dentro. E che ha bisogno di ciascuno di noi!
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